Welcome Into The "Plaster Caster" World

Questo è il nostro mondo, questa è la strada che abbiamo deciso di intraprendere, questo è ciò che siamo, ciò che per sempre resteremo. A chi non capisce, a coloro che non vogliono capire, a tutta la gente che ignora e/o sottovaluta noi rispondiamo con una celebre frase estratta dal titolo di un pezzo dei Rolling Stones.

"It's Only Rock'n'Roll But I Like Me"

E il Rock’n’Roll è ciò che vi regaleremo.

The Band

Ermes


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Carlo Not


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Led


LED STORY

“ Devi andare, prima di mezzanotte, dove c’è un incrocio. Poi con la chitarra ti metti a suonare qualcosa. Arriverà un signore con un mantello nero che prenderà la chitarra, l’ accorderà, ci suonerà una canzone e te la restituirà. Così avrà la tua anima e tu la sua musica.” Il blues ed il rock ’n’ roll hanno di nuovo posseduto l’ anima di un giovane chitarrista…

Il suo nome è Luca (LED), uomo dei riffs, demonio con la chitarra, e come da tradizione ha un atteggiamento violento e incazzato: pochi fronzoli e a differenza di tutti gli altri posseduti e’ un italiano. Gli altri lo guardano con sospetto ma è uno di loro.

“LED” nasce nell’ aprile del 1982 in una modesta provincia siciliana. Come tutti i suoi coetanei cresce ad alcool, sport e soprattutto donne. E’ proprio qui che conosce Gaetano Aronica (TANO) e Marcello Cusmà (COLLY BOY) con i quali intraprenderà la strada che li porterà, alla fine, ad essere i PLASTER CASTER.

Il “signorino” (LED) comincia a suonare la chitarra a 17 anni, ma sarà solamente dopo aver trascorso del tempo a Londra che prenderà coscienza del fatto che quello strumento che tanto lo coinvolge è il modo migliore per esprimere se stesso, anche più della parola. Da Londra parte tutto.

Molti chitarristi hanno influenzato la sua anima ribelle (Robert Johnson, Chuck Berry, Muddy Waters e Jimi Handrix); le loro immagini e dannate pian piano lo colpirono. A 19 anni decide di trasferirsi a Bologna. La vita in Sicilia cominciava a stargli stretta; c’era bisogno di una via d’ uscita da tutto ciò che lo stava strangolando (amori…conoscenze…rassegnazione). Comincia a suonare in molti gruppi, tra questi i “new cream”, “the modern east”…

In questo periodo “LED” ritrova a Bologna Marcello “COLLY BOY” . Questa fase di transizione culmina con la decisione comune di fondare una nuova band. Nascono così i “FIRE HARD JACK” e si inizia a suonare in diversi locali bolognesi.

Successivamente entrano nel gruppo anche Carlo (batteria) e Marco (voce) e il gruppo prende il nome di PLASTER CASTER.

LED, nel frattempo, continua a coltivare la sua ricerca musicale ispirandosi a leggende viventi del rock’ n ‘roll : i fratelli Young ( AC/DC), Toxic twins (AEROSMITH), Glimmer twins (ROLLING STONES), Ace Franley e soprattutto l’immenso Jimmy Page. Proprio dalla scoperta dei LED ZEPPELIN Luca diventa a suo modo amante dell’ esoterismo. Riprendendo il motto nascosto sulla copertina del vinile di “LED ZEPPELIN III” egli basa il suo stile di vita: “Do what thou wilt so mete it be” , fai ciò che vuoi così potrai essere!

Anche Colly boy , anni addietro, è andato ad un crocicchio con la sua chitarra, si è seduto su una pietra miliare, ha acceso una sigaretta e ha cominciato a suonare…E’ arrivato un uomo con una maglietta rossa, gli ha tolto la chitarra di mano e non l’ ha restituita più… quel signore si chiamava LUCA “LED” FERRARA…

Colly Boy


COLLY BOY
STORY

«[…] CAUSE ROCK ’N’ ROLL IS JUST ROCK’ N’ ROLL […]» così gridava Brian Johnsson alla fine del leggendario “BACK IN BLACK” trasmettendo a tutti rockettari ciò che è la loro vera essenza. Ed è proprio da questo miscuglio di ignoranza, semplicità e cattiveria che Marcello Cusma detto Collie Boy (per via della sua capigliatura) ha cominciato a percepire che l’ unico modo di sfogare le proprie emozioni era quello di toccare , di sentire il suo rock’ n’ roll, di trasmettere tutto quel fascio di sensazioni che ogni volta lo trapassava. Fu quello il momento in cui tutto cambiò e prese una direzione precisa.

Nato a Milwaukee nella città di Fonzie ma cresciuto in Sicilia, collie boy ebbe la fortuna di crescere in una famiglia di musicisti. Fu proprio in tale contesto che l’ accostamento musica-ribellione gli entrò dentro e lo marchiò a fuoco, ma ci volle del tempo affinché uscisse, nonostante in casa risuonassero le voci dannate di Elvis e di Johnny Cash e le inquietudini di John Lennon.

Circondato da strumenti musicali la logica conseguenza fu quella di imparare a suonare. Cominciò con la chitarra per poi passare al basso, sempre da autodidatta; l’ essere inquadrato da un maestro non era nei suoi piani:« la musica come espressione del proprio istinto,il canto come voce dell’ anima» è questo l’ unico schema musicale che accettava.

Nella fase adolescenziale intraprese il suo percorso musicale. Si cominciò con gli OASIS perché maleducati, e quell’ aria da cafoni che mandano tutto a quel paese lo affascinava: è ora di formare un gruppo! Nacquero i KOOLPANIC (Giovanni Granata alla chitarra ,Fabrizio Ribaldo alla batteria , Francesco Mollica al basso e Marcello “collie boy” alla chitarra e voce). Ma la realtà di un paese siciliano non permetteva loro di avere molte ambizioni e così dopo tre anni il gruppo si sciolse. Nel frattempo l’ irrequietezza adolescenziale trovò nuovi sfoghi: ecco i Nirvana, Kurt Cobain e il giunge. La rabbia cresceva sempre di più; il paesino era sempre più stretto, “collie boy” cominciò a sentirsi in trappola, sentiva che non avrebbe mai potuto trasmettere la sua rabbia in un luogo dove la stagnazione mentale regna sovrana. Venne il punk e si miscelò con tutto il resto.

Finito il liceo ecco l’ opportunità: si va a Bologna a studiare. Comincia una nuova avventura: «qualcuno li mi ascolterà!».

Collie boy ritrova un vecchio componente dei «KOOLPANIC» e un amico del liceo: Luca Ferrara. Si decide di ripartire ma Giovanni lascia per divergenze. Intanto una canzone sconvolge la vita di collie boy: e’ Whola lotta love! L’ hard rock e il rock’n’roll entrano nelle vene e il cuore pompa riffoni di chitarra. Ecco la strada da prendere. Passa un po’ di tempo e nel gruppo entrano due nuovi componenti: Carlo Parrella (batteria) e Marco Sammartino (voce): Nascono i «PLASTER CASTER». Col passare del tempo collie boy e Marco Sammartino entrano in contrasto e le tensione fra i due si ripercuotono sugli altri fino a quando non si trova una via d’ uscita: collie boy ritorna a cantare, ritorna la voglia di urlare al mondo intero cosa ha dentro.

Intanto il suo percorso continua fino a quando viene investito da qualcosa di tremendamente forte e potente: sono gli ac/dc! Quella musica lo percuote, lo picchia, lo sfoga, gli trapassa il cuore, sente che quel piccolo e invasato chitarrista (Angus Young) incarna ciò che la sua anima prova ogni singolo giorno: «[…] CAUSE ROCK ’N’ ROLL IS JUST ROCK’ N’ ROLL […]» , semplicemente tutto!!

"Demo 2006"


"Rock Loves Punk"







  1. Primitive need
  2. Kingdom
  3. Faster

I Plaster Caster
sono Fieri di annunciare l'uscita di" Rock Loves Punk " demo 2006 .
Una BOTTA di vita a base di ROCK n' ROLL -Punk- !!!

Ringraziamenti Particolari vanno a :
Pecos , per il gran bel lavoro !!! Recorded and mixed by Pecos - Scandellara (BO)
Maria Ventriglio , per la Realizzazione della _a dir poco_ Splendida Copertina di "Rock Loves Punk",
ed a Michele per la collaborazione.
Inoltre Non possono mancare i ringraziamenti per tutti gli Amici e non , Coloro che ci Seguono e chi Mai ci Seguirà...



Biography


Tutto ebbe inizio circa 2 anni addietro(2004) nella città di Bologna, quando due amici di vecchia data ed eguale provenienza (Luca Ferrara “chitarra” e Marcello Cusmà “basso”) decisero di fondare una Rock n Roll band che prese inizialmente il nome di “Fire Hard Jack”. Fu cosi che iniziò la ricerca dei componenti mancanti per dar avvio al progetto .

Dopo vari tentativi e periodi di prova saltò fuori dalla mischia Carlo Parrella

(ex batterista dei Why Not) trovando fin da subito un ottimo feeling con i due.

In seguito l’entrata di una seconda chitarra (Gaetano Aronica) anch’egli amico di vecchia data dei due e quasi in contemporanea al ritrovamento del cantante (Marco Sanmartino) segnano la fine della ricerca dei componenti del gruppo.

A questo punto la formazione pareva essere al completo e pronta per dare inizio alle danze.

Non passò molto alle prime divergenze all’interno dei membri che portarono la seconda chitarra ad uscire dal gruppo per motivazioni del tutto stilistiche.

Fu così, dopo l’uscita della seconda chitarra che il gruppo acquistò la sua formazione semi-definitiva. Carlo Parrella (batteria), Marcello Cusmà (basso), Luca Ferrara (chitarra) e Marco Sanmartino (voce), mutando i Fire Hard Jack in “ PLASTER CASTER”.

Inizia così il percorso che porterà la band a sviluppare un proprio sound e ad inserirsi negli ambienti dell’underground bolognese, entrando a far parte del circolo del “Vecchio Son” capitanato da “ Steno” (Nabat) leader del punk italiano. I Plaster Caster entrano cosi in contatto e coltivano amicizie con varie band, tra le quali spiccano “ Forty Winks “, “ Boozers ”, ecc…

Da questo periodo ricco di stimoli e fervore artistico i quattro incidono “Plaster Caster Demo 2005” - presso gli studi di “ Pecos ” Scandellara (Bo) – che porterà inoltre la band ad esibirsi in vari centri sociali e allo Scandellara Rock Festival. Nonostante i consensi riscontrati per il progetto, come spesso capita iniziarono a sorgere incomprensioni all’interno della band che portarono gradualmente all’instabilità e quindi al successivo allontanamento del “cantante” e ad un periodo di “riflessione”.

Insomma, era un periodo turbolento.

Ben presto la svolta.

Il rientro in formazione di Gaetano Aronica (chitarra) ed il passaggio incitato dal resto del gruppo di Marcello Cusmà ( basso, adesso anche alla voce) segna l’evoluzione della band e la definitiva formazione.

Da qui:

-Carlo Parrella “Carlo not” (Drum)

-Luca Ferrara “Led” (Lead and Rhythm guitars)

-Gaetano Aronica “Taz” ( Rhythm and efx guitars)

-Marcello Cusma “Colly boy” ( Bass and vocal)

I Plaster Caster nascono dunque dalla passione derivante dal Rock’n’Roll anni ‘70.

Dal nettare supremo di gruppi storici come “ Led Zeppelin”, “AC/DC”, ecc. e contaminati dalla corrente punk ’77 prendono vita i Plaster Caster, dove le basi del grande rock si mescolano con nuove e interessanti sonorità .

Un sound energetico che gioca su contrasti e melodie accattivanti, graffianti nelle sfumature e nei testi, dove l’impatto live è ciò che veramente conta.

I Plaster Caster possono già annoverare nel loro curriculum partecipazioni in diverse manifestazioni musicali tra cui “Scandellara rock festival” (Bo) e serate in vari centri sociali. Tali partecipazioni hanno fatto segnalare la band tanto da permetterne la partecipazione nel giugno scorso all’evento musicale “Music Village” organizzato dalla “ESPromotion”. Tale rassegna ha permesso ai Plaster Caster di esibirsi davanti a specialisti del settore, quali, Mario Riso (rock tv e about rock records), Marcello Balestra (Warner), Daniel Marcoccia e Francesco Piccioni ( testate giornalistiche “rock sound” e “rockstar”), Max Brigante (radio 105 e rock tv) con ottimi riscontri sia da parte degli addetti ai lavori che da parte del pubblico. - Da “rocksound” agosto 2006 «Punk rock classico diretto e potente. Buoni i pezzi e l’attitudine[…]» -.

Da tutto ciò nasce “Rock loves Punk” demo 2006, una botta di vita a base di Punk’n’Roll.